

Il progetto Podere Sociale Canova
Le attività agricole e di cura del verde sono sempre attente all’innovazione, al recupero, all’educazione civica ed ecologica, al rispetto della natura.
La gestione del Podere Canova è impostata secondo i principi della Fattoria di Comunità e chiunque abbia voglia di imparare qualcosa di agricolo, può cimentarsi anche se non ha mai tenuto in mano un annaffiatoio … e non viene abbandonato a sé stesso, ma seguito da volontari ed esperti. Non solo nell’orto didattico, ma anche in vigneto, apiario, frutteto, uliveto, piante officinali e aromatiche.
Contribuiamo al recupero di coltivazioni dimenticate, ma tipiche dei colli bolognesi, ad esempio il vitigno del Negrettino e gli ulivi tipici della collina bolognese.
Ci avvaliamo della guida e della consulenza di enti di studio e ricerca: CNR, Ri.Nova (Ex CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali) e, tramite loro, Università.
Ri.Nova ci assiste anche con formazione agronomica specifica in campo e in aula.
Organizziamo momenti e percorsi di formazione e divulgazione aperti a tutti, sui temi agricoli ed agronomici delle nostre attività.
Per l’ulivo in particolare, ma non solo, siamo in rete e collaboriamo presso i campi dei piccoli coltivatori dei primi colli bolognesi, con i quali condividiamo i risultati del nostro lavoro. Collaboriamo anche per l’attivazione di un frantoio bolognese. Queste attività offrono la possibilità di imparare mestieri non nuovi, ma in parte abbandonati, come ad esempio il potatore di ulivi che è in forte riscoperta e crescita sul territorio.
Il progetto offre un contesto di attività normale in una situazione facilitata, dove si condivide con altre persone un interesse conoscitivo e lavorativo per la produzione di un eventuale reddito o di una sua integrazione anche sotto forma di autoconsumo, a favore di chi ne ha bisogno.
Dopo un periodo di questo tipo di attività che potremmo definire di recupero o propedeutica, alcune persone hanno trovato facilitazione nell’inserimento lavorativo vero e proprio in realtà aziendali.
I mercatini di raccolta fondi, tramite la vendita dei nostri prodotti, sono un’occasione per imparare o reimparare a relazionarsi con gli altri ed è anche il momento del successo in cui emerge l’orgoglio e la soddisfazione del “questo l’abbiamo fatto noi”.
Il senso di comunità è anche importante e lo si persegue con frequenti incontri tra tutti per l’organizzazione dei lavori, con una chat dedicata, con corsi di formazione specifici sulle coltivazioni che si realizzano, ma anche con il rito del caffè mattutino o pranzando qualche volta insieme dopo aver cucinato con il nostro forno di campagna.
La grande criticità del progetto è che al Podere manca un edificio chiuso, che garantisca i servizi essenziali per chi lavora e per conservare le attrezzature. Il che condiziona fortemente l’attività, soprattutto nei periodi freddi. Questo problema si risolverebbe ristrutturando e riutilizzando la vecchia casa colonica oggi diroccata.
Il podere è situato all’interno di un parco ed è attraversato da sentieri escursionistici CAI. L’accesso a piedi è sempre possibile. La fruibilità dell’area non coltivata è garantita dalla nostra manutenzione dei prati e dei sentieri e ciò consente ai cittadini di Bologna di godere di un’oasi di pace in un ambiente incontaminato, con una vista invidiabile su San Luca.
In estate lo spazio si anima di iniziative culturali e ricreative ed attrae un gran numero di persone, soprattutto verso sera, al tramonto.
Della bellezza del luogo, dove la temperatura in estate è di qualche grado in meno rispetto alla città, può godere un buon numero di persone svantaggiate. È stato realizzato, in proposito, un programma di frequentazione a beneficio di persone con Alzheimer.